Atti giuridici
Elenco degli atti più importanti.
Il Decreto sul Parco naturale (2001)
Nel Parco naturale delle Saline di Sicciole s’intrecciano tre aspetti della gestione del territorio: quello della tutela ambientale, quello culturale e quello economico. L'ultimo aspetto è suddiviso in tre comparti: saline, turismo, ricreazione e altre attività complementari. Il Governo della RS ha approvato il Decreto sul Parco naturale delle Saline di Sicciole alfine di tutelare l'area e preservare la diversità biotica di un ecosistema specifico, come quello delle saline.
La Convenzione di Ramsar (1971)
È una Convenzione d’importanza internazionale per la tutela delle zone umide, in particolare di quelle per la nidificazione degli uccelli acquatici, ed è la prima Convenzione internazionale per la tutela e l’uso razionale delle fonti idriche. La Convenzione di Ramsar è di fatto l’Accordo internazionale più importante sulle zone paludose, intese in particolare come habitat specifico per molte specie di uccelli, sottoscritto il 2 gennaio 1971 nella località iraniana di Ramsar. Si tratta del primo vero trattato intergovernativo con obiettivi globali, riguardante la conservazione e la gestione degli ecosistemi naturali in base ai principi dello sviluppo sostenibile.
La Convenzione di Ramsar è stata ratificata da più di 100 Paesi. La Slovenia ha sottoscritto la Convenzione nel 1992 e l’anno successivo le Saline di Sicciole sono state incluse nell’Elenco delle zone umide d’importanza internazionale. Il secondo sito sloveno incluso in detto Elenco è la parte umida ipogea delle Grotte di S.Canziano.
Le Direttive uccelli selvatici (1979)
Le direttive della Commissione europea impegnano severamente i Paesi comunitari dal lato giuridico, come le direttive previste per le aree protette al cui interno dovranno essere mantenute intatte le popolazioni avicole che vivono allo stato libero.
Le Saline di Sicciole (per la precisione la zona di Fontanigge) sono proposte per essere incluse nella rete europea dei siti di particolare importanza soggetti a regime di tutela particolare denominata NATURA 2000.
Le Direttive riguardanti gli habitat (1992)
Obiettivo di tali direttive è garantire la conservazione della biodiversità tutelando gli habitat naturali degli animali selvatici.
Tutta l’area delle Saline di Sicciole (Lera e Fontanigge) sono proposte in base a tali direttive per essere incluse nella rete europea dei siti di particolare importanza soggetti a regime di tutela particolare denominata NATURA 2000.
La rete NATURA 2000
Le Saline di Sicciole soddisfano i criteri per essere incluse nella rete dei siti soggetti a regime di tutela particolare denominata NATURA 2000 in base alle Direttive riguardanti la conservazione degli habitat naturali e degli animali che vivono allo stato libero e delle specie vegetali, nonché delle Direttive uccelli selvatici. Nonostante la tutela giuridica venga garantita a livello nazionale (Direttiva della Repubblica di Slovenia sul Parco naturale) e a livello internazionale (disposizioni della Convenzione di Ramsar) in molti documenti e progetti (statali e comunali) si pensa ancora di intervenire nell’area delle Saline e/o di modificarla. Proprio per questo motivo la sua inclusione nella rete NATURA 2000 sarà tanto più importante perchè lo Stato si assumerà l’obbligo di tutelare e conservare adeguatamente tali aree.
La particolarità delle Saline di Sicciole, rispetto alle altre aree NATURA 2000 della Slovenia, è quella di essere di proprietà dello Stato, salvo alcuni lotti. Ciò significa che la realizzazione del progetto LIFE, come pure gli indirizzi e i regimi di tutela, non si scontrano con quelli che potrebbero essere gli interessi dei privati. Anche per questa ragione le Saline di Sicciole potrebbero essere sfruttate per la promozione di alcuni contenuti delle idee di fondo di NATURA 2000, che in altre aree sono limitate a causa dei diritti di proprietà dei privati e dell’interpretazione di concetti come quello dello sfruttamento sostenibile.
Le Saline di Sicciole svolgono un ruolo molto importante nel mosaico delle zone umide costiere ancora esistenti, che si sviluppano dalla laguna di Venezia ad ovest fino alla costa adriatica ad est. Alcune di queste zone sono già state incluse o stanno per esserlo nella rete NATURA 2000 (ad es. La foce dell’Isonzo, Val Stagnon, la laguna di Strugnano ecc.).
La Convenzione di Barcellona (1976)
L’obiettivo primario della convenzione è la protezione del mare Mediterraneo dai rischi di inquinamento con l’introduzione di nuovi protocolli in materia di tutela. Nel 1982 è stato approvato il terzo protocollo, relativo alle aree mediterranee soggette a regime di tutela particolare, integrato da quello nuovo, denominato Area a protezione speciale e diversità biologica.
Obiettivo della creazione di tali aree è quello di conservare:
• i diversi tipi di ecosistemi costieri e marini di maggiori dimensioni, al fine di garantire a lungo la possibilità di conservare in essi le forme di vita e la biodiversità;
• gli habitat mediterranei che corrono il pericolo di essere distrutti o che tendono ad essere sempre più circoscritti;
• gli habitat che si trovano ad un punto critico per la sopravvivenza di specie animali e vegetali a forte rischio di estinzione o endemiche;
• i siti di particolare importanza per i loro valori scientifici, estetici, culturali o educativi.